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Il Ritorno di Gomorra

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Il Ritorno di Gomorra
Gomorra” è tornata! La seconda stagione della serie italiana più famosa  e più venduta nel mondo è da ieri sera in onda su Sky. Rispetto alla serie precedente immutato il cast ed egualmente immutati i caratteri fondanti. La scelta fatta dagli sceneggiatori e dal regista e che è stato puntualmente recepito da casting, scenografia, costumi è  che nelle storie di “Gomorra” non può essere presente la luce del sole. Tutto quello che viene raccontato è l'esaltazione del male e nell' esaltazione del male vi è il racconto di una società che non solo non ha futuro ma il cui presente è assolutamente negativo. Al fondo la Napoli di “Gomorra” è un mondo privo di speranza, dove coloro che operano sono solo ed esclusivamente delinquenti efferati o soggetti affini al crimine. E, forse, questa scelta narrativa, che è stata la grande forza della serie e che la ha resa vincente in tutto il mondo, vale a dire la descrizione del male  assoluto, è  anche il suo vero limite: l'impossibilità cioè di raccontare che comunque esistono dei mezzi toni, dei mezzi colori, degli squarci di cielo azzurro anche nei panorami più devastati e devastanti, perché poi questa è la realtà del mondo in cui viviamo. Allora se Ciro/Marco D'Amore rappresenta il simbolo di una società che non ha prospettive se non quella del crimine e anche se, come sostiene Saviano, "Gomorra vuole raccontare il potere" non sarebbe stato sbagliato se all'interno di questa stessa serie vi fosse stata anche una presenza, non buonista ma certamente necessaria, di qualcosa che non sia il Male ma che rappresenti almeno un tentativo di Bene. Vedendo le primi due puntate abbiamo notato poi che, a differenza della prima serie la regia appare più tesa a scavare nei personaggi che non ad evidenziare la trama del racconto e la sua velocità narrativa e gli stessi attori sembrano voler trasmettere più la loro insostenibile “pesantezza dell'essere” che un meccanismo di vita, di movimento. E’ troppo presto per dire  se questa sarà l'intera chiave di interpretazione e di narrazione della serie, certo che se così fosse oltre al nero drammatico della storia si aggiungerebbe anche un'analisi nera dei personaggi e della loro vita.
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Abdelghafour

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Carlo Macchitella è stato per trent’anni dirigente in Rai, ha ricoperto la carica di Direttore Generale di Rai Cinema e presidente di 01 Distribuzione alla cui ideazione, progettazione ed organizzazione ha partecipato in prima persona, e’ stato inoltre Consigliere di Amministrazione di Cinecittà e dell’Istituto Luce. Dal 2008 svolge attività di produttore indipendente. Tra i film da lui prodotti ricordiamo “La Pecora Nera” di e con Ascanio Celestini, in concorso al Festival di Venezia 2010, “Passione” di e con John Turturro, evento speciale al Festival di Venezia 2010. Ha svolto importante attività di pubblicista e fra i suoi ultimi libri ricordiamo “Nuovo cinema Italia” e “I mille Volti del Sogno”. [Carlo Macchitella] (http://www.madeleinefilm.com/wp-content/uploads/2013/staff/carlo_macchitella.jpg)