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Il declino di House of Cards

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Il declino di House of Cards
Le nuove puntate della quarta serie di House of Cards sembrano dipanarsi lentamente in mezzo all'indifferenza della critica e forse anche del pubblico. Non credo che la disattenzione, se non la disaffezione, verso questa serie sia dovuta al fatto che Kevin Spacey e Robin Wright siano entrati ormai nel ripetitivo e grigio tran tran della televisione, credo piuttosto che House of Cards fotografi il mondo della politica e del potere quale era fino a qualche anno fa e che, lentamente, si sta allontanando dalla attuale realtà . L'ascesa di Donald Trump in America, il populismo che ormai esplode in tutta Europa, il disprezzo crescente verso la politica sempre più delegittimata e incapace di svolgere il suo compito di governare  incalzata come è dalle critiche sempre più serrate che vengono dalla rete e dall'operato di poteri , come la magistratura e l'informazione che molto spesso debordano dai propri compiti, fanno sì che la politica non sia più considerata come un'arte o come una necessità del vivere comune, ma come un qualcosa che può tranquillamente non esistere .Tutto questo fa sì che i protagonisti e le storie di House of Cards appartengano al passato ed esista quindi una sorta di iato fra ciò che si racconta e la realtà. Frank Underwood è diventato cioè un personaggio appartenente al secolo precedente perché nell'immaginario che avanza il nuovo Frank Underwood , il politico vincente, è Donald Trump , i pm di Potenza , Travaglio o Casaleggio. Essere un politico intelligente, garbato, preparato, colto seppure deciso e delinquente non appartiene più a l'immaginario condiviso, ma appartiene piuttosto alla storia del tempo che fu . House of Cards fotografa in questa chiave lentamente e inesorabilmente la fine di un tipo di politica, di quella democrazia parlamentare che ha caratterizzato nel bene e nel male il ventesimo secolo. Forse noi oggi avvertendo la crisi in termini di ascolti e di interesse di House of Cards assistiamo anche alla crisi della democrazia parlamentare, un sistema politico destinato a morire come sono morti la monarchia assoluta o il feudalesimo , l'impero romano e la polis ateniese.
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Abdelghafour

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Carlo Macchitella è stato per trent’anni dirigente in Rai, ha ricoperto la carica di Direttore Generale di Rai Cinema e presidente di 01 Distribuzione alla cui ideazione, progettazione ed organizzazione ha partecipato in prima persona, e’ stato inoltre Consigliere di Amministrazione di Cinecittà e dell’Istituto Luce. Dal 2008 svolge attività di produttore indipendente. Tra i film da lui prodotti ricordiamo “La Pecora Nera” di e con Ascanio Celestini, in concorso al Festival di Venezia 2010, “Passione” di e con John Turturro, evento speciale al Festival di Venezia 2010. Ha svolto importante attività di pubblicista e fra i suoi ultimi libri ricordiamo “Nuovo cinema Italia” e “I mille Volti del Sogno”. [Carlo Macchitella] (http://www.madeleinefilm.com/wp-content/uploads/2013/staff/carlo_macchitella.jpg)