Un esordio folgorante quello di Catherine Chanter con il suo “Il pozzo”, Marsilio Editori. Una prosa chiarissima che fa piacere leggere per la capacità di descrivere e pennellare i personaggi, gli stati d'animo e i contesti, capace di cogliere sempre l'attimo in cui il personaggio evolve nella narrazione catturando ulteriormente l'interesse del lettore. Un libro capace di fondere in un unico contesto narrativo diversi grandi generi. Quello del giallo psicologico, che si distende per 400 pagine alla ricerca dell'assassino di un bambino di 10 anni il mai troppo amato nipote della protagonista, Ruth. Ma non solo un giallo psicologico, anche la storia di una donna che cerca di dimenticare solitudine e delusioni abbracciando in maniera fideistica e morbosa una religione che le farà progressivamente ottenebrare la mente e la ragione fino a dimenticare il marito, il posto meraviglioso in cui vive, i doveri della vita, le certezze della sua storia e a convincerla di comportamenti e pensieri assurdi e contrari a tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento. A questo punto la trama: Ruth e Mark vivono in una Londra sempre più grigia e melanconica in cui da ben due anni non piove e dove la siccità sembra volere annunciare per tutta l'Inghilterra un futuro di povertà e disperazione. Il combinato disposto del grigiore metereologico e del grigiore della loro vita li convince a scappare dalla grande città e a trovare rifugio in una meravigliosa e ridente fattoria dove continua a piovere normalmente e tutto è rigoglioso e verde come nei migliori anni della loro vita. Ma quella sorta di paradiso terrestre diventa ben presto una sorta di gabbia, una gabbia tremenda perché da un lato vi è l'invidia e l'odio di coloro i quali, al di fuori di quei confini, vivono il dramma della siccità e della povertà sempre più incipiente e perché coloro che vi abitano, Ruth e Mark, capiscono che quel paradiso terrestre li sta allontanando sempre di più, un allontanamento che sembra divenire definitivo il giorno in cui arrivano a vivere al Pozzo, questo il nome della fattoria, alcune suore portatrici di una religione assolutistica e Lucien , il nipote di Ruth ,viene trovato ucciso.......Giallo, drama, social in una Inghilterra splendidamente raccontata. Un libro che merita di essere letto.
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aprile 08, 2016
Recensione - Il Pozzo - di Catherine Chanter
Carlo Macchitella/ letteratura/ notizie/ recensioniAbdelghafour
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