Alan Bennett, oltre ad essere un grande scrittore, appartiene a quelle che io definisco una “categorie del pensiero”. Alan Bennett oltre ad essere infatti uno sceneggiatore di valore, un bravissimo commediografo, uno scrittore intelligente e mai banale , e' anche e, forse, prima di tutto, lo stile e l'ironia inglese. I suoi racconti, le sue commedie, le sue sceneggiature, riescono sempre a fotografare l’Inghilterra di ieri e di oggi, coi suoi vezzi, i suoi pregi, i suoi difetti, i suoi limiti, con le sue tipicità.
Alcuni dei suoi racconti e delle sue commedie hanno un posto importante nella nostra cultura. Due nomi su tutti “Nudi e crudi” e “La sovrana lettrice” dove, con un meccanismo geniale di scrittura e di introspezione psicologica, Bennet riesce sempre a far sì che il lettore non capisca fino all'ultimo momento cosa stia veramente accadendo o sia accaduto. Siamo dunque abituati a lui, abituati al suo modo di scrivere, al suo modo di raccontare, a come ci racconta l'Inghilterra.
Aspettiamo i suoi libri come si aspetta la lettera di un caro amico, o una mail di una persona che hai molto amato, oppure le arance dalla Sicilia nei giorni meravigliosi del Natale. Abbiamo perciò subito comprato e letto il suo ultimo libro “Due storie sporche” che, purtroppo, pero', non rappresenta il meglio di Alan Bennett.
I racconti funzionano, in particolar modo ”Miss Donaldson ringiovanisce”, si leggono piacevolmente,il colpo di scena finale è una sorta di pugno nello stomaco che sicuramente dà al racconto una sua forza . Vi è comunque un “ma” il “ma” è che stavolta Bennet nel raccontarci e descrivere i personaggi dà loro quasi una dimensione di “figurina” e sembrano avulsi da un contesto, da quel contesto inglese che tanto Bennet e' uso amare e descrivere. Si avverte cioè che questi racconti non vogliono essere una fotografia di insieme ma una mera fotografia su due persone tre persone e questo forse li rende più fragili e più deboli.
Alcuni dei suoi racconti e delle sue commedie hanno un posto importante nella nostra cultura. Due nomi su tutti “Nudi e crudi” e “La sovrana lettrice” dove, con un meccanismo geniale di scrittura e di introspezione psicologica, Bennet riesce sempre a far sì che il lettore non capisca fino all'ultimo momento cosa stia veramente accadendo o sia accaduto. Siamo dunque abituati a lui, abituati al suo modo di scrivere, al suo modo di raccontare, a come ci racconta l'Inghilterra.
Aspettiamo i suoi libri come si aspetta la lettera di un caro amico, o una mail di una persona che hai molto amato, oppure le arance dalla Sicilia nei giorni meravigliosi del Natale. Abbiamo perciò subito comprato e letto il suo ultimo libro “Due storie sporche” che, purtroppo, pero', non rappresenta il meglio di Alan Bennett.
I racconti funzionano, in particolar modo ”Miss Donaldson ringiovanisce”, si leggono piacevolmente,il colpo di scena finale è una sorta di pugno nello stomaco che sicuramente dà al racconto una sua forza . Vi è comunque un “ma” il “ma” è che stavolta Bennet nel raccontarci e descrivere i personaggi dà loro quasi una dimensione di “figurina” e sembrano avulsi da un contesto, da quel contesto inglese che tanto Bennet e' uso amare e descrivere. Si avverte cioè che questi racconti non vogliono essere una fotografia di insieme ma una mera fotografia su due persone tre persone e questo forse li rende più fragili e più deboli.
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